La Serie A ha bocciato all’unanimità, o quasi, l’ ipotesi algoritmo
Le squadre militanti nella Massima Serie italiana, riunite nell’ Assemblea di Lega, hanno deciso come stilare la classifica in caso di nuovo e definitivo stop, tra Coppe e retrocessioni.
Il campionato tira fuori dal cilindro la nuova alternativa, il famoso “algoritmo” non aveva mai convinto.
Nel corso dell’assemblea tenutasi ieri, i rappresentanti dei club avrebbero votato una soluzione già accennata nei giorni scorsi.
Il periodo di quarantena sembra essere rimasto a 14 giorni, nel caso di un positivo al COVID 19, l’isolamento si estenderà a tutti i contatti vicini e tra questi naturalmente rientrano i compagni di squadra.
Lo spettro dello stop resta dietro l’angolo.
Come fare dunque se ci si troverà davanti ad una nuova sospensione? 
16 società su 20, nello scenario della chiusura della Serie A, hanno votato una proposta.
Il calcio italiano è pronto per ripartire, ma è obbligatorio avere un piano B qualora dovesse fermarsi nuovamente mettendo il punto alla stagione 2019/20.
Nella mattinata di ieri l’accordo tra Lega e FIGC riguardo all’algoritmo sembrava essere stato quasi raggiunto, ma le società di Serie A hanno presentato una controproposta.
La ripartenza della Serie A è alle porte ma la Lega ha il suo ben dal fare su alcune questioni che ancora devono essere decise.
Dopo ore di assemblea è emersa una posizione precisa da parte della Lega Serie A che ha visto 16 favorevoli, 3 astenuti (Roma, Lazio, Napoli) e 1 contrario (Milan).
Nello scenario di definitiva sospensione,la classifica sarà composta aggiungendo alla quota già conquistata sul campo, la media punti moltiplicata per le giornate che mancano alla conclusione del torneo.
Media punti che sarà differenziata tra quella casalinga ed in trasferta. Operazione semplice che porterà a definire la graduatoria finale, ma che non potrà assegnare Scudetto e retrocessioni, a meno che nel frattempo non siano stati matematicamente decisi.

Come riporta La Gazzetta dello Sport questa proposta sarà portata nel Consiglio federale di lunedì. 
L’idea dei club è chiara: è il campo a dover assegnare vincitore del titolo e retrocesse. E se non sarà possibile non ci sarà né il campione d’Italia né quelli bocciati. La classifica finale  sarebbe però decisiva per consegnare all’Uefa le squadre che parteciperanno alle prossime competizioni europee, sia per la Champions che l’Europa League.

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